Giorno #4: Il ritorno a casa


Bene, siamo all'ultimo giorno in ospedale e al ritorno a casa. Posso fare colazione, ma l'orzo non mi piace e quindi mangio solo le fette biscottate, entro l'una verrò dimessa, quindi mia madre comincia  a mettere in ordine e a fare le borse. Durante ma mattinata mi fanno l'ultimo prelievo, tutto a posto, e vengono vari dottori a controllarmi, il primo è il primario che mi ha operata, poi arriva un dottore che non avevo mai visto che ci porta il foglio con le spiegazioni sulle medicine che devo prendere, a cosa servono, cosa sono e quando e come prenderle. Infine arriva il Vice del primario e mi dice quello che devo fare a livello di cibo.

Per il primo mese devo mangiare solo cose facilmente digeribili, come pane, pasta, pomodori, carne ad esclusione del maiale, niente salumi, uova e latte, latticini e simili. Poi piano piano devo cominciare a mangiare tutto, ma a quello ci penserà la mia nutrizionista quando potrò finalmente andare da lei.

Vengo dimessa e posso tornare a casa finalmente, fuori si gela, sono entrata a maniche corte ed esco con piumino tra poco. Quando torno a casa mi metto in camera da letto, sul letto della mia vecchia cameretta che appoggia al muro e ha dei braccioli che posso usare per fare leva e alzarmi da sola.

Mangio per la prima volta da due giorni, pasta al subo e una mela, va tutto bene per ora, sono molto debole, il braccio sinistro mi fa male, e sarà una cosa che durerà per parecchi giorni, ma in due settimane passerà del tutto.
Non faccio grandi cose, guardo la tv, leggo, ma di riposare non riesco proprio. Come vi avevo accennato, l'anestesia mi ha portato insonnia e vi dico che operata di mercoledì, solo la notte tra martedì e martedì sono riuscita a dormire profondamente, ma nei giorni precedenti ero distrutta e non facevo dormire neanche mia madre che ha dormito con me poverina.

Lunedì poi sono andata al controllo e mercoledì mi hanno già tolto i punti, è stata una vera liberazione, anche se avevo comunque dei problemi a mettermi in certe posizioni, ma grossomodo le cose vanno molto meglio. Per fortuna.

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