Alti e bassi di questo Dicembre 2014


Fin dal primo momento ho capito che avrei avuto periodi buoni e periodi non tanto buoni. Qualche volta ho avuto episodi di diarrea, ma che per fortuna adesso di presentano occasionalmente, e a volte invece mi sento davvero uno schifo. Il motivo è semplice, ho notato che quando mi sforzo, cioè quando sforzo braccia e gambe, o anche quando mangio in fretta, poi non mi sento bene, mi gira la testa, mi fischiano un pò le orecchie e per due volte tutto questo è avvenuto di notte, intorno alle 4 del mattino, mettendomi ko per almeno 2 giorni. Quando ho festeggiato il mio compleanno la settimana scorsa mi sono sentita male dopo essermi messa nel letto e addormentata, ho mangiato normalmente cose che ho testato da tempo non mi facessero male e in più una fettina di torta al cioccolato. Sinceramente non credo sia colpa della torta, perchè ho mangiato tranquillamente delle brioche la settimana dopo l'intervento e non mi hanno fatto niente, l'unica cosa che credo potesse essere correlata è che ho sforzato un pò le braccia per portare le buste a casa. Infatti quando sono stata male sentivo non solo fastidio alla testa pechè mi fischiavano le orecchie, ma anche fastidio a braccia e gambe che invece di tenere rilassate, dovevo  piegare, o meglio, ho notato che dovevo stare seduta invece che sdraiata, questo mi ha aiutato moltissimo. Ormai siamo nel bel mezzo delle vacanze, aspetterò un pò e andrò dal medico per vedere cosa mi dice, potrebbe anche essere collegato al fatto che sono malaticcia, cioè mio fratello mi ha mischiato una forma di raffreddore parecchio resistente, in più volevo iniziare la palestra a gennaio, ma sono titubante se appena mi sforzo mi sento così male. Staremo a vedere, per ora tentiamo di goderci un pò questo Natale.


P.S. Buon Natale a tutti :)

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Dieta per il primo mese


In realtà il dottore ha detto 3 settimane, ma io sono quella che sono quindi ho arrotondato a 4 settimane. La dieta deve essere composta da alimenti facilmente digeribili, per cui dobbiamo evitare come la peste:


  • latte
  • latticini
  • uova
  • carne grassa (maiale)
  • insaccati
  • insalata a foglie larghe (non ho capito bene perchè ma il dottore ha detto che assolutamente le dovevo evitare)

Quello che invece possiamo mangiare sono sicuramente:


  • pane
  • pasta
  • melanzane
  • riso
  • poco olio
  • carne
  • succhi di frutta
  • biscotti
  • fette biscottate
  • frutta
  • funghi

insomma le solite cose, ma bisogna fare molta attenzione a non strafare,bisogna sempre controllare bene se alcune cose sono facilmente digeribili o meno (io ero davvero ignorante in materia mi affidavo alla mia dottoressa) e infine mangiare quanto basta e più volte al giorno, senza quindi saltare  la merenda e altri spuntini.


Poi pian piano bisogna ricominciare a mangiare tutto, da quel che ho letto i primi 6 mesi sono quelli più difficili perchè bisogna fare ancora attenzione, ovviamente dipende da individuo e individuo, ma la prudenza non è mai troppa.


Quanto costa operarsi di Colecisti?


Purtroppo l'operazione è costosa, anche se l'organo è piccolo e "inutile" (secondo un mio amico biologo), ci aggiriamo dagli 8.000 euro in su. Si 8.000, due spiccioli proprio, altrimenti l'attesa era di minimo 6 mesi, ma non era detto perchè la sanità è quella che è.

Fossero solo 8.000, oltre a questo bisogna pagare altri 800 euro che la regione (campania nel mio caso, non so nelle altre) non rimborsa all'ospedale. Quindi, se siete campani, state certi che ci vogliono almeno 9.000 euro per operarvi.

Per fortuna ce li avevamo, altrimenti avrei dovuto stringere i denti e soffrire finchè non fosse arrivato il mio turno, questa è la sanità italiana.

Il periodo successivo all'intervento


Nei giorni successivi all'intervento, il corpo è pesante, i giramenti di testa sono frequenti e si va in bagno spesso. Mi è capitato di andare anche 3 volte in bagno nello stesso giorno, una normalmente la mattina come tutti, le altre due a distanza di 10 minuti l'una dall'altra nel pomeriggio. Il problema di queste ultime due è che la prima è tutto ok e la seconda invece è diarrea.

Mettevi l'anima in pace, il corpo si deve abituare a questa nuova condizione e queste cose sono molto frequenti, ho letto che ci sono persone che hanno la diarrea molto più spesso di me, per cui mi reputo abbastanza fortunata. Da questo momento però ho perennemente in borsa fazzoletti e tutto quello mi possa servire per andare in bagno quando sono per strada. Meglio essere previdenti.

Per una settimana e mezza non ho voluto uscire da sola, solo accompagnata e non molto lontano da casa, perchè mi sentivo una vecchia, così affaticata che neanche sotto al palazzo riuscivo ad arrivare senza affanno, ora capisco la buon anima di mia nonna quando si lamentava.

Sono pian piano tornata ad uscire da sola, con le amiche, la sera, ovviamente facendo molta attenzione a cosa devo mangiare perchè alcune cose mi fanno reazione anche dopo ore, non so bene se è perchè la digestione non avviene nel modo corretto in certi casi, ma comunque dopo anche 4/5 ore posso avere dei disturbi e devo urinare spesso.

Il problema dell'urinare è abbastanza pesante per me, andare la notte anche più di una volta e parecchie volte durante la giornata è snervante, dovrei esserci abituata avendo passato parecchio tempo da quando ho scoperto i calcoli a quando mi sono operata, ma non è così.

Fin'ora queste sono grosso modo le cose che mi sono successe in questo mese e qualche giorno post intervento, credo di esserci andata di lusso anche se mi lamento continuamente.

Cos'è la Colecisti


Detto tra noi non avevo la minima idea di cosa fosse e a cosa servisse, quando mi hanno detto che avevo i calcoli è stato un fulmine a ciel sereno, colecisti??? E che diavolo è???

Mi sono documentata un pò e ho scoperto che la colecisti, anche detta cistifellea, è un piccolo organo che aiuta la digestione immagazzinando la bile prodotta dal fegato. Infatti, i dolori e il gonfiori che ho avuto poco prima di operami erano dovuti alla cattiva digestione a cui questi calcoli, piccolissimi, avevano portato.



Vi riporto alcune informazioni prese da Wikipedia:


La cistifellea è un organo piriforme lungo 7-10 cm e con una capacità di 50 ml, di colore grigio o verde. Il suo compito è quello di immagazzinare la bile prodotta dagli epatociti che verrà utilizzata durante i processi digestivi. È localizzata nella porzione anteriore del solco sagittale destro (fossa cistica) della faccia inferiore del fegato, corrisponde sulla parete addominale al punto di Murphy (detto anche punto cistico), ossia il punto di incrocio della linea tangente al margine laterale del muscolo retto dell'addome e la linea orizzontale tangente al punto più declive dell'arcata costale.
Si pone a livello della 9ª e 10ª costa e tra la 12ª vertebra toracica e la 2ª vertebra lombare. Risulta quasi per intero rivestita dal peritoneo della faccia viscerale del fegato andando così a costituire il foglietto inferiore del legamento coronario di questo. Talvolta la cistifellea è incorporata parzialmente nel parenchima epatico (cistifellea intraparenchimatosa), oppure è legata al fegato da un corto mesentere peritoneale (cistifellea mesenteriale). Su di essa si distinguono un fondo, un corpo e un collo.
Il collo è la porzione più mediale e vicina all'ilo, connessa al fegato mediante un mesentere in cui passa l'arteria cistica, ramo dell'arteria epatica propria; può presentare un infundibolo, detto tasca di Hartmann. Il corpo è adagiato nella fossa cistica, costituisce la porzione intermedia della cistifellea. Il fondo è l'espansione laterale del corpo, ed è spesso in rapporto con il colon trasverso o talvolta con la parete addominale anteriore; si può protrudere oltre il margine inferiore del fegato per uno o due centimetri.
La cistifellea può essere sede di calcoli (Calcolosi biliare o Colelitìasi), che si formano a causa di un eccesso di colesterolo e di calcio inorganico; è un problema abbastanza comune (ne viene colpita circa il 15% della popolazione) e la diagnosi attualmente si basa sull'ecografia del fegato e delle vie biliari. Nei casi più gravi si rende necessaria la terapia chirurgica mediante laparoscopia in anestesia generale. Una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura riduce notevolmente la possibilità di una loro formazione.


Ancora devo capire come mi sono venuti questi calcoli se da più di un anno stavo facendo una dieta con una nutrizionista che mi faceva mangiare parecchie verdure e frutta, chi lo sa il corpo umano è pieno di sorprese.

Vi voglio rivelare un "rimedio della nonna" se vogliamo chiamarlo così, per attenuare il dolore all'addome. Quando l'ho fatto non lo sapevo, ma letto su un sito che serviva proprio a questo, cioè potete mettere una borsa dell'acqua calda nella zona della colecisti, questo attenua il dolore, io l'ho usato per dormire, perchè molte volte i dolori mi tenevano sveglia. Potete provarci, chissà che non faccia sentire meglio anche voi.



Giorno #4: Il ritorno a casa


Bene, siamo all'ultimo giorno in ospedale e al ritorno a casa. Posso fare colazione, ma l'orzo non mi piace e quindi mangio solo le fette biscottate, entro l'una verrò dimessa, quindi mia madre comincia  a mettere in ordine e a fare le borse. Durante ma mattinata mi fanno l'ultimo prelievo, tutto a posto, e vengono vari dottori a controllarmi, il primo è il primario che mi ha operata, poi arriva un dottore che non avevo mai visto che ci porta il foglio con le spiegazioni sulle medicine che devo prendere, a cosa servono, cosa sono e quando e come prenderle. Infine arriva il Vice del primario e mi dice quello che devo fare a livello di cibo.

Per il primo mese devo mangiare solo cose facilmente digeribili, come pane, pasta, pomodori, carne ad esclusione del maiale, niente salumi, uova e latte, latticini e simili. Poi piano piano devo cominciare a mangiare tutto, ma a quello ci penserà la mia nutrizionista quando potrò finalmente andare da lei.

Vengo dimessa e posso tornare a casa finalmente, fuori si gela, sono entrata a maniche corte ed esco con piumino tra poco. Quando torno a casa mi metto in camera da letto, sul letto della mia vecchia cameretta che appoggia al muro e ha dei braccioli che posso usare per fare leva e alzarmi da sola.

Mangio per la prima volta da due giorni, pasta al subo e una mela, va tutto bene per ora, sono molto debole, il braccio sinistro mi fa male, e sarà una cosa che durerà per parecchi giorni, ma in due settimane passerà del tutto.
Non faccio grandi cose, guardo la tv, leggo, ma di riposare non riesco proprio. Come vi avevo accennato, l'anestesia mi ha portato insonnia e vi dico che operata di mercoledì, solo la notte tra martedì e martedì sono riuscita a dormire profondamente, ma nei giorni precedenti ero distrutta e non facevo dormire neanche mia madre che ha dormito con me poverina.

Lunedì poi sono andata al controllo e mercoledì mi hanno già tolto i punti, è stata una vera liberazione, anche se avevo comunque dei problemi a mettermi in certe posizioni, ma grossomodo le cose vanno molto meglio. Per fortuna.

Giorno #3: Alzarsi dal letto


Siamo a giorno 3, in realtà partiamo dalla nottata precedente. Non potendo muovermi, non avevo proprio la forza, e avendo la testa leggera, non sono riuscita a chiudere occhio. Il problema è che non poter cambiare posizione è uno stress, dovevo comunque provare a muovere il braccio destro per evitare che si intorpidisse, per il sinistro era tutto un altro paio di maniche. Avendo l'ago sul dorso della mano sinistra ero terrorizzata da tutti i movimenti da quel lato per cui, per prima cosa mi sono fatta mettere un asciugamano piegato sotto la mano in modo da tenerla più rilassata e più in alto perchè il flusso della flebo era un pò veloce. Poi durante la notte non potevo massaggiarmi il braccio un pò dolorante così dovevo svegliare mia madre parecchie volte per aiutarmi perchè era proprio una brutta sensazione, così lei piano piano mi massaggiava il braccio e le dita della mano senza toccare nient'altro. Dormire non era possibile perchè c'era ancora l'anestesia in circolo, quindi non è stata proprio la migliore delle nottate, ma in qualche modo sono riuscita a passarla.

Siamo a giorno successivo, è il giorno in cui il tempo è cambiato per un pò, era il 23 Ottobre ed è venuto per un pò un freddo assurdo, quindi dovevamo tenere tutto chiuso perchè avendo mille tubi attaccati non potevo ancora vestirmi. Vengono a pulire la camera, fanno il giro di visite e controllano che stia bene, fanno i prelievi, temperatura e pressione e poi dicono, da oggi devi provare ad alzarti.

Le ultime parole famose, non avevano idea che stessero parlando con me, un caso patologico, infatti tutta bella felice mi tolgono il catetere, mi tolgono le flebo per potermi mettere la camicia da notte, e poi provo a mettermi seduta. Non l'avessi mai fatto, tra poco svenivo cadendo dal letto, vabbè ci proviamo dopo provando a mettermi pian piano sempre più verticale.

Ancora niente cibo, ma posso bere finalmente, il problema pipì me lo faccio dopo, adesso voglio bere qualcosa che la gola è secca. Poi mi rimettono l'antidolorifico e mi rimetto a letto, provando a mettermi meglio, non avete idea del dramma, io sono una persona abbastanza cauta con i punti, quindi non mi muovo troppo ecc... Il problema è che uno dei tagli era sull'ombelico, parte del corpo che nessuno deve mai toccarmi o volano ceffoni, pensate come potevo stare avendoci dei punti, un vero dramma. Non si capisce quando lavorino i muscoli dell'addome finchè non si prova l'inebriante sensazione dei punti che tirano. Per ogni cosa dovevo essere aiutata perchè il letto era alto e scivoloso, non so perchè ma c'era una plastica attorno e quindi il lenzuolo scendeva insieme a me.

Il pianto della giornata ha attirato l'attenzione del mondo intero perchè quella mente brillante di mio padre ha avuto il coraggio di dirmi che c'era del sangue sul letto, non pensate male, non era successo nulla, mi doveva venire il ciclo, ma dire ad una che si è operata che c'è del sangue sul letto è una delle cose che non si devono proprio fare. L'infermiere mi aiuta ad alzarmi, stavolta riesco a stare il tempo utile per andare in bagno urinare e cambiarmi, poi tutto come prima.

A tirarmi su sono venute delle mie amiche, per fortuna mi hanno distratta e  mi hanno anche fatta camminare per il reparto per una mezz'ora.
Poi ormai è sera, mangiare la roba dell'ospedale non è cosa, mangio dei biscotti, la cosa più semplice del mondo e un pò d'acqua, niente di più. Poi le solite visite serali per temperatura, pressione e prelievo e nanna per mia madre, notte in bianco per me perchè l'anestesia mi ha portato l'insonnia che è durata fino a 4 giorni dopo essere tornata a casa.

Comincio a cacciare aria, cosa molto importante, perchè per operare devo immetterei area nell'addome che poi deve essere espulsa pian piano dal corpo nei giorni successivi.

Bene, altro per questo terzo giorno da dire non c'è, alla prossima con l'ultimo giorno in ospedale e il ritorno a casa.


Giorno #2: L'intervento


Siamo al mio secondo giorno in ospedale, subito partiamo con il giro visite dei dottori, gli infermieri che fanno i prelievi (che con me ci mettono 20 anni perchè le mie vene sono più terrorizzate di me), pressione temperatura e digiuno. In realtà io non avevo idea dell'orario in cui mi avrebbero portato in sala operatoria, infatti ad ogni toc toc alla porta, saltavo come una molla, poi hanno detto alle 14 ci avviamo e mi sono un pò rilassata.

Non è successo molto da quel momento fino alle 14, quando mi hanno fatto mettere il camice e trasportata con tutto il letto al primo piano, dove c'erano le sale operatorie. Appena entrata noto il freddo glaciale che c'è dentro, cosa normale a pensarci, ma che in quel momento mi ha fatto rabbrividire. Per fortuna sono miope perchè le porte delle sale operatorie erano a vetro e quindi sono passata vicino ad una dove stavano operando, niente di traumatizzante perchè era tutto coperto, ma comunque comporta una certa ansia e adrenalina. Vi confesso che sono sempre stata attirata dalle serie tv sui medici, ne ho viste tante e per una frazione di secondo mi sembra estremamente affascinante, quando poi sono arrivata alla mia sala, ritorniamo dalle stelle alle stalle.

Non vedo molto perchè sono molto concentrata a fare quello che mi dicono, ma da quel che ho visto era... stupenda, nel senso, c'erano apparecchiature all'avanguardia, era tutto pulito, in ordine, mi ispirava in un certo senso tranquillità.

Entrata e posizionata inizia la parte che ho odiato di più. All'inizio di questo post vi ho detto che le mie vene erano terrorizzate dagli aghi più di me, purtroppo sono quasi fuggite senza di me, perchè l'anestesista e l'infermiera, che sono stati molto gentili e sdrammatizzavano tutto per aiutarmi, non riuscivano a beccare la vena. Mi hanno spiegato che l'ago è un pò più grande di quello per i normali prelievi, quindi bisognava essere più precisi. Nel bracci sono riusciti perchè i prelievi precedenti li avevano fatti lì e non c'erano altri angolini da cui entrare, allora siamo passati alle mani. Purtroppo per me anche li le vene non volevano farsi vedere, così hanno pensato bene di provare nel polso. Vi avverto che il polso è uno dei punti in cui fa più male, in realtà nel mio caso non ricordo di averne percepito tanto, ma semplicemente ero così stressata che mi sono messa a piangere perchè già non ne potevo più. Purtroppo nemmeno lì è andata così l'anestesista con una santa pazienza ha provato di nuovo sul dorso della mano ed è andata.

Attaccato il tutto e immesso l'anestetico, mi ci sono voluti 10 secondi e mi sono addormentata. Infatti l'unica cosa che ho percepito dopo che mi avevano iniettato l'anestetico è stato il rumore attorno a me mentre mi svegliavo e un dolore alla pancia, ovviamente come doveva essere. Questa è la stata veramente la parte più brutta perchè avevo un mal di testa atroce e non riuscivo a connettere il cervello, gli occhi non riuscivo a tenerli aperti ed ero insofferente alla posizione della testa sul cuscino, quindi giravo la testa di continuo.

L'operazione è durata poco meno di 1 ora, il dottore ha fatto 4 buchi, 2 piccoli piccoli uno di 1.5 centimetri e uno sull'ombelico un pò più grande. Ovviamente dopo l'operazione bisogna aspettare che il paziente si svegli per portarlo in camera, io ci so messo 3/4 d'ora. Non so le tempistiche per il risveglio, ma contate che io sono una dormigliona di natura.

Riportata in camera, rivengono i dottori, è andato tutto bene, mi mettono l'antidolorifico e dicono che no devo bere fino al giorno dopo perchè, a causa dell'anestesia, avrei rischiato di vomitare. No problem, ero troppo stanca e intontita per fare qualsiasi cosa, l'unica cosa era come fare per urinare, poi mi dicono che ho il catetere, quindi tutto ok non mi devo preoccupare di niente.

Bene, questa è stata la giornata più brutta di tutte, preferisco raccontarvi della nottata la prossima volta, per lasciarvi assimilare tutti questi eventi. Alla prossima.

Giorno #1: L'arrivo


Ho dormito straordinariamente bene il giorno prima di ricoverarmi, alle 8 sono già in ospedale dove mi mettono in una stanzetta da sola, pagando era il minimo.
Non sto a dirvi come era la stanza, sono certa che potete immaginare da soli il degrado, non dico che era orrenda, ma poco curata quello sicuramente.
Ho il tavolo, il comodino, il bagno tutto mio anche se c'è voluta una bella lavata per renderlo presentabile e una poltrona che si trasformava in letto per mia madre che per fortuna è stata con me la notte successiva perchè non so come avrei fatto da sola.

Ma torniamo alla prima giornata. Quando mi sono sistemata nella stanza mi metto comoda con le ciabatte e subito incominciano la analisi pre-operatorie, analisi del sangue, radiografie e intervista con l'anestesista. Le analisi sono tutte a posto, la radiografia pure, l'anestesista mi fa le domande routine e siamo a posto. il tutto si completa entro le 14 e quindi non ho più niente da fare per quel giorno. Non avendo nulla da fare mi metto a leggere, per fortuna il libro mi distrae parecchio, infatti lo finisco tutto entro le 8 del giorno dopo. Si perchè tra l'ansia del giorno dopo e il fatto che la mia finestra era sul pronto soccorso non ho chiuso occhio, poi alle 7 vengono a pulire la stanza quindi diciamo che l'universo era contro di me.
Verso le 22 devono depilare la zona interessata dall'intervento e alle 24 precise, stop a bere e mangiare, devo rimanere digiuna e assetata prima dell'intervento che avverrà il giorno dopo alle 14.

Non ci sono altre cose da dire, a parte i soliti controlli di pressione e temperatura, non è avvenuto nient'altro questo primo giorno di terrore.

L'inizio di tutto

Buongiorno a tutti, mi chiamo Valeria, ho 28 anni e dalle vacanze di Pasqua 2014 ho cominciato a soffrire di calcoli alla colecisti. In realtà fino al 28 maggio 2014 non avevo la più pallida idea di cosa mi stesse succedendo, ma una semplice ecografia all'addome è riuscita a risolvere il mistero.

Andiamo per gradi, un giorno come tanti, sono andata a studiare in un bar, prendo un caffè, sono concentrata, va tutto bene. Prima di ritornare a casa, prendo un altro caffè, ma stavolta uno particolare, per auto-premiarmi della giornata di studio proficua. Mentre torno a casa, incomincio a sentirmi strana, pesantezza di stomaco, ma non ci faccio molto caso. Quando la sera bevo un goccio di birra, mi sento peggio, non molto, ma peggio. Durante la notte sto malissimo, dolori addominali, respiro corto solo dopo 30 minuti mi risento meglio e riesco a riaddormentami (questo nei mesi prima dell'intervento mi è successo in totale 3 volte). Da questo momento non avrò un attimo di pace, nessuno capisce il mio gonfiore da cosa sia provocato finchè il dottore ordina una ecografia, dopo un mese scopro cos'ho: calcoli piccolissimi alla Colecisti. Verdetto del dottore che mi ha fatto l'ecografia è: "Sei giovane, devi per forza operarti".

Alla parola operazione rischio di scoppiare a piangere, odio gli ospedali , odio gli aghi, e già stavo per fuggire senza neanche essere andata da un chirurgo a farmi visitare per conferma. Dopo mesi, l'ecografia l'ho fatta il 28 maggio 2014, ho parlato con un amico di mio zio che è il primario del reparto di chirurgia che si occupa proprio di questo organo piccolo e malefico. Quando ho parlato la prima volta con lui stavo stranamente bene, quindi mi sono fatta mettere in lista di attesa pur sapendo che potevano passare dai 6 mesi in su prima di poter sperare in una loro chiamata. Il fato però ha avuto da ridire perchè mi incomincio a sentire malino, mi si gonfia la pancia, devo urinare spesso e stavolta, non se ne va ( di solito mi durava 4/5 giorni e poi avevo un periodo di pace). Riparlo con il chirurgo, e alla fine sono costretta a farmi ricoverare 4 giorni dopo, dovendo pagare un cifra assurda perchè i dolori non sono forti e, anche se fossi andata al pronto soccorso, non mi avrebbero ricoverato.

Passo gli ultimi giorni prima dell'intervento a divertirmi e tremando perchè ero davvero terrorizzata, ma questo ve lo racconterò la prossima volta!